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12 settembre
—28 settembre 2025
Le Nove hotel

È un evento
Ceramic Pavilion

a cura di
ife collective


nell’ambito di
XXVIII Festa della Ceramica
di Nove e Portoni Aperti

Per affondare – giù giù – tra i multistrati della materia, è necessario affrontare le sue dimensioni a noi inaccessibili, relazionali e agenti, ovvero capaci di agire al di là della sfera dell’intelligibilità umana, proprie di tutti i viventi e processi naturali.

Partire dal riconoscimento di questo regno di possibilità insensibile, ci trasporta in un volo alla cieca verso dimensioni superficiali, sotterranee, invischiate nei bordi dei limiti e che mettono in discussione le esclusioni che le prassi delle norme del senso governano.

Il dislocamento e la vertigine provocati dal procedere senza sapere davvero cosa stia succedendo possono tradursi nella migliore pratica per risvegliare una visione stratificata, vibrante e priva di pretese estrattive e di possesso. L’orientamento, in questo senso, passa attraverso un atto di fiducia nei confronti dell’inafferrabile unito a un senso di piacere derivante dall’esercizio di proiezioni in cui la soggettività al centro non è una sola, non siamo noi, bensì una moltitudine, un fare collettivo che va oltre il desiderio di comprensione, di appropriazione. Cos’è la collaborazione se non l’eccitazione verso qualcosa di ancora non scovato?

FLY BLIND (volo alla cieca) si inserisce qui, in un parcheggio multipiano, tombato sui detriti e sulla memoria di una ramificazione del torrente Longhella, che si immagina da fuori, ma lo si vive dall’interno. Il pavimento di questo luogo, dedicato perlopiù alla sosta, è scandito dal susseguirsi irregolare di una serie di tombini, dei possibili accessi a dimensioni differenti con cui non abbiamo dimestichezza, ma che ci possono condurre, se lo vogliamo, allo scardinamento delle forme, al rimaneggiamento non autoritario e collaborativo della materia, in cui la libertà e la gioia di fare insieme, di co‑agire, sono di fatto un atto politico. Il basement dell’edificio è vivo, lo è sempre stato, sebbene in questo caso i soggetti agenti siano di natura differente.

Nella mostra FLY BLIND le opere di Alberto Scodro e Antonella Fiumara sono degli impulsi potenti, non violenti, recettori che impastano e inglobano sensazioni, sentori, vibrazioni, pulviscoli, particelle impercettibili, materiali, oggetti abbandonati la cui fine è stata riscritta per generare nella loro fusione degli ambienti che non chiedono di essere conosciuti, ma di vivere e di essere accolti anche nella loro indecifrabilità. Disinteressato alle forme aprioristiche, questo corpo di lavori è il risultato di una serie di modalità collaborative, non definite tra gli artisti, ma guidate dal lasciar fare e dal lasciarsi contaminare, a partire da una ricerca di energie e processi materiali che prende il sopravvento nella sorpresa di quello che sarà. Allo stesso tempo, le opere sono un racconto di una modalità di costituirsi fluido, in cui la relazione con la materia non significa imporle una visione di forma, ma piuttosto onorarla, creando degli assemblaggi di sostanze spesso reiette, messe in disparte dal sistema produttivo, ma pienamente vitali, indipendenti nel loro mutamento e nella loro composizione volutamente impenetrabile a una sensibilità abituata alla superficie, alla prossimità e alla chiarezza. Le presenze emergenti che ne derivano nascono quindi da una molteplicità di interazioni, figlie di diverse incognite, prima fra tutte quella del processo di cottura degli elementi in un corpus unico che ne risignifica i frammenti.

Lasciamoci guidare dalla pratica di Antonella Fiumara e Alberto Scodro e dalle loro opere in questo volo alla cieca tra le profondità degli immaginari dell'insensibile, leggendo tra la fusione di sedimenti, scarti, rifiuti e l’abbandonato, nuove narrazioni che agiscono, al di là di ogni aspettativa.

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Antonella Fiumara (Buenos Aires, 1989) è un'artista italo-argentina con sede in Svezia la cui pratica è incentrata sulla ceramica e sui materiali di scarto. Radicato nella curiosità materiale, il suo lavoro sfida la mentalità estrattivista abbracciando ciò che è già stato preso dalla Terra. Attraverso la ricerca sperimentale sugli smalti e le forme scultoree, invita a nuove relazioni con la materia, l'imprevedibilità e la trasformazione.
Influenzato dalle strutture molecolari, dagli stati fluidi e dalle percezioni soggettive della realtà, il lavoro di Antonella spesso resiste a un'interpretazione fissa. Al contrario, agisce come un archivio vivente di intrecci tra l'umano e il non umano, tra permanenza e decadenza. L'artista valorizza l'irregolare, il rotto e il trascurato, trattando la materia di scarto non come un rifiuto ma come un collaboratore resistente in un mondo condiviso.

Alberto Scodro (Marostica, 1984) nella sua ricerca si accosta alla dimensione più nascosta e segreta della materia e osserva le sue trasformazioni con sguardo fenomenologico suggerendo processi alchemici e concettuali in grado di trasformarla e di determinare stati di tensione immaginifici e rigenerativi.
La sua pratica, attraverso la spericolata mutazione di materiali naturali e artificiali (sabbie, vetro, pigmenti, ossidi, roccia vulcanica, metalli, gessi e resine), consente alla materia ormai inerte di risorgere in manufatti, offerti al tempo e ai fenomeni insospettabili di una nuova era.
Della materia osserva tutto ciò che si sottrae all’evidenza dell’occhio sotto molteplici aspetti: a livello sociale in relazione al suo uso improprio tipico di subculture; a livello mentale e psicologico in relazione a quanto ci induce a rimuovere perché scomodo o doloroso; a livello fisico rispetto a tutto ciò che “sta sotto” ed è inaccessibile ai nostri sensi.

ife collective è un collettivo curatoriale fondato nel dicembre 2021 da Eleonora Ambrosini e Ilaria Zampieri, al quale dal 2025 si è unita Carolina Ongaro.
Si occupa di esplorare criticamente la complessità e gli immaginari che ne derivano, dando vita a progetti multidisciplinari che, a partire dall’arte contemporanea, si aprono a contaminazioni e linguaggi eterogenei, abbracciando visioni ecosistemiche e sostenibili.

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